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Paesaggio, foreste e ruolo degli Osservatori locali

 

Pianificare e gestire il paesaggio, inteso non più come concetto estetico ma come spazio all’interno del quale vive una comunità, e le sue evoluzioni è un compito che richiede il coinvolgimento diretto della società, per questo rivestono sempre più valore non soltanto gli strumenti di pianificazione e programmazione, ma anche gli enti che la legge regionale 65/2014 indica come motori per la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dell’opinione pubblico oltre che come stimolo per la ricerca ed il confronto: il Garante per l’informazione e la comunicazione, ruolo attualmente ricoperto dall’avvocato Francesca De Sanctis, e dall’Osservatorio regionale sul paesaggio, presieduto dal professor Mauro Agnoletti.

Il convegno “Paesaggio toscano, dalla pianificazione alla partecipazione” che si è tenuto a Firenze, organizzato proprio dall’Osservatorio regionale sul paesaggio e dal Garante per l’informazione e la comunicazione in collaborazione con gli ordini degli architetti e degli agronomi, è stato l’occasione per tornare a parlare di tutela e valorizzazione del paesaggio, ma anche di azioni e buone pratiche per il coinvolgimento su questo tema degli attori del territorio. All’iniziativa hanno partecipato tra gli altri anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l’assessore regionale al Governo del territorio, Vincenzo Ceccarelli.

La giornata di studi si è concentrata in particolare sul ruolo e sulle potenzialità degli Osservatori locali del paesaggio, strumenti previsti dalla legge regionale 65/2014 per stimolare la ricerca, il confronto e la partecipazione sul paesaggio e sulla sua evoluzione. La Regione Toscana, che già all’indomani del varo della legge si è dotata di un Osservatorio regionale del paesaggio, riconosce l’importanza fondamentale di questi strumenti partecipati da associazioni, Università, professionisti ed enti pubblici e privati e si è fatta promotrice di un protocollo d’intesa per stimolare la formazione di Osservatori del paesaggio in tutte le province toscane, non solo a Lucca (unico osservatorio locale attualmente esistente). Inoltre la Regione nell’ambito dei suoi due principali strumenti a tutela del paesaggio, la lr 65/2014 ed il Piano paesaggistico, sta lavorando su più fronti per salvaguardare il territorio rurale, recuperare il tessuto urbano evitando il degrado e favorire la pianificazione d’area.

Ecco alcuni dei risultati raggiunti: il disegno del Perimetro del Territorio Urbanizzato, strumento necessario per la salvaguardia di “ciò che sta fuori” dallo spazio già urbanizzato; la Lr n.3/2017 che, rafforzando i principi cardine della l.r.65/2014 (limitare il consumo di suolo e valorizzare gli immobili esistenti), ha introdotto disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente situato nel territorio rurale; i Progetti di Innovazione Urbana (PIU), strumenti funzionali ad incentivare la riqualificazione di “ciò che sta dentro” la città perseguendo lo sviluppo urbano sostenibile e il miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane nell’ambito dei principi sanciti dalla l.r. 65/2014 ovvero favorendo, nel territorio urbanizzato, gli interventi di trasformazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. La Regione ha già destinato, per tale attività, 46,1 mln funzionali a 9 PIU, ma proseguiranno anche le attività di supporto alle amministrazioni locali per promuovere ulteriori processi di rigenerazione urbana e edilizia sostenibile; il finanziamento dei Piani Strutturali Intercomunali, ovvero promozione e facilitazione (anche attraverso uno specifico programma di finanziamento per oltre un milione di euro) presso i Comuni riuniti in Unioni o associazioni della “pianificazione di area vasta”, necessaria per affrontare alla scala adeguata le scelte progettuali che producono effetti al di là dei singoli confini comunali; i Progetti di Paesaggio che, ai sensi dell’art. 34 della Disciplina del PIT-PPR, sono concepiti come progetti regionali a carattere strategico volti a promuovere l’attuazione degli obiettivi generali relativi alle invarianti strutturali del PIT (PP regionali) attraverso concrete applicazioni progettuali, ovvero come progetti volti a dare co ncreta attuazione agli obiettivi di qualità dei singoli ambiti (PP locali).

Ad oggi sono 5 gli studi di fattibilità finanziati, per un totale di 400mila euro: Progetto di paesaggio “Leopoldine Val di Chiana” finalizzato ad incentivare il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione del sistema insediativo della bonifica granducale della Val di Chiana: ville fattorie, case coloniche “leopoldine” e sistema poderale; Progetto di paesaggio “Ferro-ciclovie Val d’Orcia” che, in coerenza con quanto previsto dal PIT-PPR con il “Progetto di fruizione lenta del paesaggio regionale” (il quale contiene, tra l’altro, l’obiettivo di favorire la riconoscibilità dei paesaggi regionali attraverso la connessione delle componenti di valore storico ed ambientale) sviluppa il tema del recupero, ripristino e valorizzazione della mobilità dolce in Val d’Orcia; Progetti di paesaggio di Pratomagno, finalizzato a promuov ere azioni coordinate tra i Comuni interessati, indagare la percezione che le comunità hanno del proprio ambiente di vita, elaborare schede progettuali per la rivitalizzazione di risorse locali come la selvicoltura e la filiera del legno, le attività agricole e artigianali, l’allevamento, l’accoglienza diffusa. Progetti di paesaggio del Mugello; Progetti di paesaggio di Capraia Isola. incentivi per la forestazione della Piana Fiorentina, oltre alla progettazione di percorsi ciclo-pedonali e di collegamento con le aree urbane, recupero degli immobili e dei manufatti di pregio, realizzazione di strutture da destinare a Centri visita; agevolazioni fiscali a favore di privati che contribuiscono alla realizzazione di progetti di valorizzazione del paesaggio in Toscana.