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Fao, rapporto sulle foreste: «Abbiamo scelto la Toscana»

 

 

Il paesaggio toscano è un esempio di bellezza unica, ma è anche l’espressione concreta di una capacità di gestione economica e politica da cui altri Paesi possono imparare.

Ecco in sintesi i motivi per i quali la Fao ha messo la Toscana al centro del report sullo stato delle foreste SOFO 2018 secondo le motivazioni di Andrey Kushlin, il vicecapo del dipartimento foreste. Il rapporto SOFO, curato a cadenza biennale proprio dal dipartimento foreste della Fao, evidenzia in particolare la gestione del patrimonio forestale in coerenza con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.

In un video presentato a Firenze nel corso del convegno organizzato dall’Osservatorio regionale del paesaggio, Kushlin ha spiegato la genesi di questa scelta: “Mentre lavoravo con i miei colleghi in giro per il mondo per scegliere questi casi studio, avevo molto chiaro che uno di questi casi di studio dovesse essere l’Italia e nello specifico la Toscana: ero completamente convinto che il caso toscano sarebbe stato essenziale per mostrare al mondo intero come il concetto di paesaggio non sia solo una figura retorica o un elemento d’immaginazione artistica, ma un costrutto politico ed economico davvero funzionante, che costruisce e unisce i vari valori del territorio e rende il paesaggio un fattore economico principale”.

Kushlin ha sottolineato come il piano del paesaggio, approvato dalla Toscana, si inserisca perfettamente e concretamente e anzi implementi le legislazioni di livello superiore, quella italiana, e quella europea, con la Convenzione europea del Paesaggio. “Tutte queste caratteristiche – ha concluso – erano un qualcosa che volevamo mostrare, qualcosa che non è solo unico, ma è qualcosa che gli altri Paesi possono ammirare e da cui possono imparare”.